03 Mag T-shirt personalizzate: perché sono un vero e proprio strumento di marketing.
Fino a una decina di anni fa le migliori strategie di marketing tradizionale prevedevano l’uso di spazi sui giornali, spot televisivi o radiofonici e cartelloni pubblicitari. Come è facilmente intuibile, tutto questo ha sempre comportato l’investimento di ingenti quantità di risorse economiche.
Di recente però si è affermato un altro tipo di promozione, che ha permesso a molte aziende o associazioni di farsi pubblicità in modo molto più immediato ed economico: stiamo parlando delle t-shirt personalizzate, che costituiscono oggi il regalo promozionale più popolare e incoraggiato.
Questa tipologia di gadget offre, infatti, la possibilità di arrivare a più persone possibili, diventando un vero e proprio strumento di marketing. Anche grandi firme e marchi affermati diffondono il proprio messaggio attraverso slogan stampati su magliette, soprattutto in occasione di eventi particolari che hanno una grande risonanza mediatica.
Le magliette personalizzate online sono spesso chiamate “cartelloni pubblicitari a piedi” per l’impatto che hanno sulla vita delle persone: in quanto abbigliamento promozionale appunto, sono molto importanti nel fornire slancio alle campagne politiche, sostenere un prodotto, aumentare le vendite e ribadire la visione/la missione di un’azienda.
Magliette personalizzate online: “la moda passa, lo stile resta”.
Le t-shirt personalizzate sono decisamente semplici da realizzare, ma sono al tempo stesso economiche e permettono di creare gruppi di persone che le indossano e che diventano una sorta di brand ambassador. Sono articoli classici, esclusivi e senza tempo: non passeranno mai di moda e alcuni potrebbero persino considerarli vintage nel tempo.
Del resto, la t-shirt è il capo di abbigliamento più amato e indossato di sempre e secondo Giorgio Armani, che possiamo ritenere senza tema di smentita lo stilista per antonomasia, è “l’elemento più essenziale e forse il più sexy nel guardaroba dell’uomo moderno”.
Eppure, pensa che buffo, questo indumento era originariamente concepito come una canottiera. La sua invenzione sembra risalire agli inizi del XIX secolo e il suo nome deriva dal fatto che la sua forma assomiglia alla lettera T. È divenuta un capo standard per i militari come indumento intimo e poi è stata commercializzata come tale per decenni.
È solo dopo la seconda guerra mondiale che è stata promossa a capospalla, divenendo il simbolo del ragazzo ribelle negli anni ’50. Marlon Brando ne indossava una bianca in “Un tram chiamato desiderio”, celebre film del 1951 e ne “Il selvaggio” del 1953. James Dean in “Gioventù bruciata” e Paul Newman nel suo ruolo di Eddie Felson ne “Lo spaccone”, il giocatore di biliardo più cool mai visto sul grande schermo. Una delle t-shirt grafiche più famose di tutti i tempi è la faccina gialla, che è stata probabilmente la prima emoticon della storia. Tuttavia, il primo premio per quella in assoluto più famosa va senza ombra di dubbio all’iconica maglietta Marilyn Monroe di Andy Warhol, che è un cult tuttora riprodotto.